LA MATERIA E IL TERRITORIO DI APPARTENENZA

"Il suino nero Casertano è di per sé un mistero. La sua fragilità e lo scarso istinto materno della femmina, hanno portato infatti alla quasi estinzione della razza che oggi conta poco più di mille esemplari presenti per lo più nel meridione d’Italia. 
Non avevo mai visto prima un animale così affascinante, dal manto glabro e setoso scuro come la notte, dal grugno camuso, che sviluppa dalla nascita delle protuberanze cutanee sotto la gola la cui funzione è ancora ignota ai più. 
Mi sono messo alla ricerca di questo animale. Ho percorso tanta strada che mi ha portato nell’alta valle del Biferno, in un piccolo paese di alta collina che guarda a nord i monti di Roccaraso e il parco della Maiella, ad est il Mar Adriatico, ad ovest il parco regionale dell’alto Matese e a sud la valle del Sannio.
È qui che girovagando tra i campi di spagna, camminando tra le cataste di legna di quercia, ho scoperto l’orma scura dell’antica razza Casertana. 

Ed è proprio qui, a Petrella Tifernina, che ho avuto la fortuna d’incontrare colui che custodisce gelosamente questo patrimonio genetico in purezza, colui che alleva questi maiali con l’amore che solo un padre sa dare ai propri figli, il suo nome è Alessandro! 

È lui che, ogni santo giorno, assieme all’amico Ibrahim, prepara per loro la giusta razione di mangime selezionando i migliori cereali provenienti dalle colture  del Molise: fave e orzo sono gli ingredienti principali della loro alimentazione, con la sola aggiunta di castagne secche nella fase finale di ingrasso. 

La paglia, raccolta d’estate nei campi circostanti l’allevamento, è la compagna della loro crescita: funge da lettiera per la notte e da passatempo durante le lunghe e fredde giornate invernali. 
Quando arriva la primavera e il sole riscalda la terra fredda e umida del pascolo, è il momento di liberare gli animali all’aperto per farli godere degli immensi spazi che li circondano. La loro libertà  è talmente inaspettata che per qualcuno di loro sembra quasi un sogno."

                                       (Stefano Pelloni)