Company Profile
Antonio Longo e Corrado Del Verme, sono nati nel Cilento.
Amici fin da adolescenti, dopo aver studiato a Roma, hanno imboccato strade completamente diverse.
Geologo, il primo, Manager, il secondo, si sono rincontrati nuovamente nel Cilento dopo aver vissuto esperienze professionali molto diverse tra loro, (diversi essi stessi sia per formazione che per carattere!), che sarebbero poi diventate la loro forza creativa ed imprenditoriale.
Dal loro nuovo e maturo confronto umano, e supportati dalla storica amicizia e dal nuovo entusiasmo, nel 2000 si ritrovano per condividere un sogno: dare vita alla Santomiele.
E’l’avventura di due giovani, i quali partendo da un garage di 70 mq, dopo aver investito appena 5 milioni di vecchie lire, e soprattutto scommettendo sulla fantasia e sulla volontà di creare qualcosa di nuovo, hanno inseguito un sogno allo stesso tempo semplice e rivoluzionario: riprendere quella che era l’attività del nonno di Antonio agli inizi del 900, ma rileggendola in chiave contemporanea.
La curiosità, la passione e la determinazione sono divenuti la matrice della loro sfida.
L’idea è stata quella di produrre sì, ma anche di trasformare il fico, prodotto da sempre considerato povero, seppur archetipo ed anche letterario, mirando all’eccellenza.
Un’eccellenza che parte dalla materia prima, dai fichi che vengono selezionati rigorosamente, essiccati al sole e accuratamente lavorati a mano.
In pochi anni hanno rivoluzionato il modo di lavorare e trasformare i fichi, imponendo una filosofia e un marchio a livello internazionale.
Nel 2009 acquistano un vecchio frantoio del 700 nel borgo antico di Prignano Cilento, che, dopo accurati e lunghi lavori di restauro, riescono a trasformare in un luogo speciale, fortemente evocativo, rendendolo sede ufficiale e laboratorio al tempo stesso, nel quale design e cultura del cibo si fondono magistralmente, e dove la bellezza del territorio si esprime in un linguaggio culturalmente stratificato.
All’interno una mostra fotografica parla di arte e bellezza; all’esterno terrazze degradanti verso il paesaggio collinare del Cilento diventano luoghi perfetti per la meditazione, e per apprendere le tecniche del “fatto a mano”.
Scelgono maestri artigiani che lavorano i fichi con maestria, accuratezza e antica sapienza, e ciascuno svolge la lavorazione del frutto al proprio banco per una produzione limitata, rispettando una tradizione che si declina nella fattura artigianale e nel rispetto del passato.
Reiventando il fico in modo sorprendente, creano prodotti sempre nuovi, i quali seducono talmente tanto da giungere sulla tavola della Regina d’Inghilterra.
La Pigna Santomiele è diventata un cult! Una torta di seicento grammi, di cui vengono scolpite solo 500 cupole l’anno; sono lamelle di fichi essiccati, legate con cioccolato extra fondente ed arricchite con mandorle di Giffoni e pinoli.
Le intuizioni si susseguono e da queste nascono ricerca, sperimentazione, e poi ancora incontri con esperti, chef, giornalisti, visitatori, semplici curiosi, che li portano a viaggiare in tutto il mondo per tenere lezioni anche universitarie sulla storia, sulle caratteristiche, sulle proprietà del fico e sulla sua lavorazione.
Hanno ricevuto numerosi riconoscimenti per l’approccio innovativo di fare impresa.
Nel 2011, ricevono dalla Stampa Estera il premio come miglior prodotto italiano dell’anno con la seguente motivazione:
“Per i corrispondenti esteri non è facile trovare argomenti, al di fuori della politica, per poter scrivere dell’Italia.
I fichi Santomiele hanno commosso i giornalisti stranieri, che non si aspettavano che da una materia prima così umile, ma piena di dignità, si potessero ricavare dei prodotti raffinati e di alta qualità. Ed è questa la semplice ragione per cui l’Azienda Santomiele ha avuto il nostro premio per la produzione 2011”.
Nel 2012, primi classificati come migliori fichi dal Gambero Rosso. Hanno detto della Santomiele:
…Antonio Longo e Corrado Del Verme sono gli uomini delle favole: hanno trasformato la zucca in carrozza, cinderella in principessa. Dal semplice fico secco hanno tirato fuori il meglio oltre le aspettative, trasformando una cosa da nulla per definizione a una piccola dolcezza preziosa e rara per palati gourmet, e usata da grandi chef come contrappunto goloso in un dessert o accanto a un grande formaggio.
Nel 2017 la Santomiele riceve il Premio Pio Alferano CON LA SEGUENTE motivazione: Vittorio Sgarbi, il Direttore Artistico, scrive: “Il premio a Santomiele è il premio alla bellezza della natura.
La migliore e più ampia tradizione e la più efficace tecnologia rendono Santomiele un santuario del gusto, un equivalente, nella cura e nella presentazione della raffinatezza editoriale…”.
Nel 2018 L’azienda Santomiele viene candidata all’ONU a New York per rappresentare l’Europa alla giornata dedicata alle piccole e medie imprese.
La Santomiele con il suo modello di impresa sostenibile, è riuscita a gettare le proprie fondamenta sulla valorizzazione delle risorse umane e dei prodotti locali, obiettivi dell’agenza 2030 lanciata dalle Nazioni Unite e culminata nell’adozione di una risoluzione ONU approvata dall’Assemblea Generale nell’aprile 2017.
Prignano C.to 28 agosto 2018