Company Profile
Nella valle del fiume Fortore, al confine tra Campania, Molise e Puglia, vive il Pelatello Napoletano (o Nero Casertano), un suino nero selvatico che bruca liberamente in abbondanti pascoli nutrendosi di radici, bacche, ghiande e castagne. Si tratta di una razza autoctona, antichissima e quasi sconosciuta, che fa parte delle sei razze di suini italiani in via di estinzione (Casertana, Cinta Senese, Calabrese, Sarda, Siciliana, Mora Romagnola) a causa delle ridotte dimensioni delle loro popolazioni e della poca valorizzazione dei loro prodotti.
In particolare, il Nero del Fortore è un progetto nato a Baselice, in provincia di Benevento, dove la natura incontaminata e i massicci calcarei della montagna appenninica regalano ampie zone boschive ricche di querce, pini, pioppi e castagni.
Qui si trovano gli allevamenti del Nero del Fortore che sfruttano gli ampi pascoli nel rispetto delle abitudini etologiche degli animali, tanto che la prolificità è limitata, con una media di 4-6 suinetti per parto ed un massimo di 10, evitando sofferenze ingiustificate.
I salumi sono i prodotti di punta: si producono secondo la tradizione norcina campana, macellando solo suini di razza casertana.
La carne del Pelatello, in particolare il grasso, oltre a regalare la riscoperta di un sapore intenso e antico ha una marezzatura tale da sciogliersi al palato e possiede un grande valore organolettico: uno studio dell’Università Federico II di Napoli ha evidenziato che, in termini di contenuti nutritivi, il grasso del suino nero del fortore ha valori molto simili all’olio extravergine di oliva. Inoltre, il sistema di allevamento adottato andrebbe ad incidere positivamente su una categoria di acidi grassi polinsaturi, gli Omega3, a cui sono riconosciuti indubbie capacità di riduzione di alcune malattie cardiovascolari.